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La nostra storia

La nostra Corale, che deve il suo nome all’arcangelo cui è dedicata la chiesa parrocchiale di Bressanone (la foto nella HOME rappresenta la pala raffigurante San Michele che si trova presso la Parrocchia di Bressanone mentre la medaglia riportata qui sopra è stata creata nel 2006 dall’artista brissinese Martin Rainer per il 60° della Corale), ha una storia relativamente lunga, dato che la sua fondazione risale al 1946.

Don Soave Costantini organizzò un coro di voci bianche con l’intento di rendere più solenni le celebrazioni liturgiche, la comunità italiana in Alto Adige aveva radici e tradizioni ancora molto fragili. Solo dieci anni più tardi sono state aggiunte le voci maschili ed il rinnovato coro di voci miste, da quel momento, ha via via ampliato la propria attività, intensificandola soprattutto a partire dagli anni '80. Il nostro impegno nel servizio liturgico e nell'animazione di concerti ci ha così visti protagonisti ben oltre i confini cittadini, in varie regioni d'Italia come anche all'estero: in Austria, Germania, Lichtenstein, Francia, Repubblica Ceca e Croazia.

Nel 1970 ci siamo dati uno statuto che ha fissato gli obiettivi della nostra associazione: "La Corale S. Michele-Bressanone è un’associazione a carattere culturale che si propone lo studio e la valorizzazione della musica sia sacra che profana (...). E’ libera, indipendente e non ha scopo di lucro; si prefigge di prestare la propria opera, secondo le reali possibilità, durante i servizi religiosi per la comunità e in occasione di manifestazioni varie anche di carattere profano."

Attualmente il complesso polifonico consta di ca. 25 coristi, di età molto diverse e tutti a livello amatoriale. Una cinquantina di esecuzioni, sia a sostegno dell'attività liturgica che di carattere propriamente concertistico, riflette l'intensa attività di prove che caratterizza l'anno sociale da settembre a giugno. Nel corso del tempo ci siamo sempre più impegnati nella testimonianza della ricchezza culturale propria della nostra provincia, che costituisce un modello qualificato di convivenza pacifica tra diversi gruppi linguistici, coltivando un repertorio in lingua italiana e tedesca e promuovendo le occasioni di incontro e dialogo tra realtà differenti.

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