CD Musicale - Fa' una canzone
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Non si trattava certamente di obiettivi semplice, ma i sessanta anni di strada che sono seguiti hanno condotto la Corale San Michele verso orizzonti ancora più ampi.
A distanza di dieci anni il coro già si era atticchito di voci maschili, assumendo la struttura che ancora oggi mantiene, ossia quella propria di un coro di voci miste, suddivise in quattro sezioni: soprano, contralto, tenore e basso.
Pur facendo i conti con un organico sempre fluttuante e costituito da persone animate sì da senso musicale e tanta buona volontà, ma per lo più dotate di essenziali conoscenze solfeggistiche, il nostro gruppo amatoriale si è sforzato di ampliare il repertorio arrichendolo, a partire dagli anni '80 sotto la direzione di don Carlo Milesi, di brani di musica profana.
CORALITA' VISSUTA TRA SACRO E PROFANO
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Attraverso queste poche pagine che corredano il cd presentiamo, più che il suo reale contenuto, lo spirito da cui esso è scaturito e di cui è senza dubbio la più concreta testimonianza.
Infatti dire che il canto corale abbia il potere di coinvolgere, con fascino del tutto particolare, individualità molto diverse, riuscendo a fonderle in una realtà duratura e al tempo stesso sempre nuova e forse dire troppo, ma quello che noi coristi della San Michele crediamo di aver vissuto e di vivere tuttora.
Quanto si è realizzato nel corso di molti anni non poteva neppure essere immaginato dai pochi che nel 1946 hanno tradotto il proprio desiderio di cantare nella costituzione di un gruppo vocale.
L'iniziativa del fondatore don Soave Costantini, allora, si proponeva anzitutto di solennizzare le liturgie domenicali, ma quel primo nucleo di voci bianche tradiva anche il bisogno di compattare la composita comunità di fedeli di lingua italiana presente a Bressanone, piccola città di una provincia venata da lingue e culture tra loro diverse.
Da allora l'anima della San Michele è duplice: la sua componente più leggera si libra nelle cantorie delle chiese, rincorrendo l'eco di armonie celesti; quella più ancorata ai ritmi dell'umano, invece, si diletta a ripercorrere ben altre manifestazioni dell'Unico Amore, cui pure tanta letteratura musicale ha dedicato spazio, con ampia varietà di gusto. Questa versatilità di contenuti e di modi espressivi ci ha permesso di intraprendere nuove strade.
Progressivamente ed in modo naturale si è rafforzato in noi il convincimento che il concetto stesso di "coralità", come il linguaggio universale della musica, sono veicoli importanti per la realizzazione del dialogo con altre realtà, vicine e lontane, perchè regalano occasioni di incontro. L'incontro avviene anzitutto tra di noi, con una cadenza regolare, dattata dai ritmi delle prove e dei corsi di vocalità: al piacere si aggiunge la fatica dell'esercizio.La messa a punto delle armonie, poi, esige che queste vengano proposte ad altre orecchie e così, uscendo delle pareti della nostra sede, esse vengono ricreate in altre situazioni, entro altre cornici. Il desiderio di diffondere il nostro messaggio culturale diviene allora anche uno strumento di conoscenza e di crescita: difficilmente rinunceremmo alle trasferte, in particolare a quelle che ci portano a contatto con altri cori, sempre più numerose negli ultimi anni in cui la direzione è passata al maestro Marcello Capone di Donfrancesco: sotto la sua guida abbiamo preso parte ad alcuni Festival Internazionali che hanno dato nuovo impulso al nostro lavoro.
L'era del digitale ha suggerito anche alla Corale San Michele di raccogliere le forze per offrire una fotografia sonora dei propri percorsi musicali, un frammento significativo di quello che diletta ed impegna noi coristi. Questo prodotto, messo a frutto durante due faticose primavere e che ora viene prosposto all'ascolto, è tale da mettere a nudo le nostre effettive potenzialità: abbiamo scelto, infatti, di non ricorrere all'utilizzo di facili filtri, echi o effetti artificiali, rese possibile dalla tecnologie computerizzate di masterizzazione, ma di cantare in un ambiente acusticamente magnifico, quale è la chiesa del Seminario Maggiore di Bressanone, con l'intento di riprodurre nel modo più fedele possibile il suono, quasi si trattasse, per i fruitori del cd, di un ascolto dal vivo. Grazie alla sensibilità dei microfoni, dunque, la percezione delle voci dell'amalgama con i loro pregi e difetti risulta del tutto naturale, permettendo all'attento ascoltatore di cogliere anche il fruscio delle partiture, i gorgheggi di merli e cinguettii di passeri, eccetera, tutti interventi non richiesti, ma la cancellazione avrebbe snaturato la resa di qualche brano. Il disco, così, lontano dal rispondere a velleità esibizionistiche, riflette con generosità la nostra immagine più autentica e con esso noi ci auguriamo di offrire un ascolto gradevole di alcuni fiori colti nel variopinto prato della polifonia.